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come da titolo

One e Ino per la gioia di Luigino...    

L ho visto anche io, sono 3/4 giorni che arrivo davanti all’edicola per comprarlo e poi non entro.
Un parere di chi ha avuto modo di leggere l articolo mi farà decidere.

Ps: accumulare carta da pattume non mi piace per nulla.

franatoinsafari ha scritto:

L ho visto anche io, sono 3/4 giorni che arrivo davanti all’edicola per comprarlo e poi non entro.
Un parere di chi ha avuto modo di leggere l articolo mi farà decidere.

Ps: accumulare carta da pattume non mi piace per nulla.

Sono d'accordo assolutamente con te. Da tempo non prendo piu' ruoteclassiche, lo ritengo molto scaduto. E pensare che
li ho dal mumero 1, ma a quei tempi era una bella rivista......

Già il sottotitolo "tutte le motorizzazioni" mi terrorizza, visto che il motore era uguale su one e ino.
Non credo che i redattori siano in grado di avventurarsi nel rimarcare le piccole differenze da connoiseur (cit.), come il doppio o singolo occhiello di supporto dell'alternatore o le varie evoluzione dei motori da corsa.
Temo proprio che approssimazione e imprecisione siano a livello della rivista ufficiale ASI, che nelle didascalie inverte i nomi dei componenti degli equipaggi delle vetture da rally quando le stesse sono inquadrate dal lato destro, sul quale da tempo si usa far precedere il nome del copilota.

Si parla solo della HF 1600, 1° e 2° serie e le varie differenze, niente di nuovo. Per me la notizia più interessante riportata è che l'Asi forse chiuderà il bilancio 2018 in passivo (sic!), ora con il bollo delle ventennali dimezzato e le pratiche relative dovrebbe aumentare i tesserati, calati negli ultimi anni...

Grazie Silvano, mi ha rimosso ogni dubbio se acquistarlo o meno.

Le foto sono sempre le solite o c'è qualcosa di nuovo?

Ho comprato la rivista e pur non conoscendo di persona gli autori che hanno firmato il servizio credo che la loro competenza sia fuori discussione, anche se probabilmente maturata quando l'oggetto di interesse apparteneva già alla storia e non all'attualità, come per gli attempati della mia generazione.
Proprio per la passata sistematica visione dei componenti fulvia io aggiungerei qualche curiosità spicciola, come il passaggio dal voltmetro (il misuratore del voltaggio) ad amperometri di scala sempre più ampia da -30+30 a -50+50 A, da unità della pressione kp/cm2 a bar per quanto riguarda gli strumenti, da carburatori 45 a 48 per l'alimentazione e così via.
Conoscendone le zone di residenza sono convinto che Carlo Stella e Stefano Rigo provino un certo disagio nel sentire parlare di prosecchino per identificare qualsiasi bianco spumantizzato, perciò siano comprensivi per la mia insofferenza al repertorio di espressioni estranee al lessico dell'epoca, come quelle del sottotitolo fanalone e fanalino, per arrivare alla palpebra.
Non me ne vogliano se osservo che la descrizione, comunque ricca di informazioni esatte e interessanti, contiene qualche imprecisione, forse dovuta a una trascrizione del testo non del tutto fedele da parte della redazione.
Se inizio dal telaio numero 1000 e termino al 2278 le vetture sarebbero 1279.
Probabilmente esagero, ma al tempo stesso devo riconoscere che il livello del servizio è ben più elevato di quelli di argomento simile apparsi finora sulla manovella.

Grazie Luigi, vado e compro!

Preso e letto!
Articolo interessante, ma troppo corto (almeno per me).
Di buono è che ha un taglio diverso dal solito e ci sono delle foto nuove.
Non ho capito però il riferimento alla seconda serie di cui non si parla ...???
Luigi: davvero il porta attrezzi da montare al posto dello schienale della panchetta posteriore era un optional in listino?

Avevo accennato alle diverse fonti da cui possono provenire le informazioni riportate su libri e periodici specializzati e credo opportuno riprendere l'argomento estendendolo al modo di riferirle.
Per mia formazione culturale e professionale tendo a privilegiare l'approfondimento di qualsiasi materia piuttosto che cercare nella stessa nozioni prive di organicità. Sono consapevole che qualsiasi mio scritto, dovessi inviarlo ad una rivista o più semplicemente a questo forum, potrebbe apparirebbe intessuto di eccessivo tecnicismo, ma non potrei adeguarmi all'esigenza di enfatica coloritura di cui i mezzi di informazione sembrano non poter fare a meno e neppure alla "narrazione domestica" ormai consolidata, quella dei nomi impropri come l'inesistente monoblocco del motore fulvia, inteso come cilindro o al più blocco cilindri.
Tuttavia per me che possiedo e ho posseduto solo HF 1,6 con numeri di telaio superiori a 2000 l'essere venuto a sapere dall'articolo che il coperchio testa cilindri è stato verniciato in giallo dal numero 2001 è notizia che vale da sola l'acquisto della rivista e che vorrei contraccambiare con la precisazione che i cofani e le porte in vetroresina furono abbandonati a fine 1971 non perché fragili (allora che dire della strato's?), bensì per intervenuta soppressione delle estensioni di omologazione da parte della FIA. Aggiungerei anche che il fratello più grande del trip(master) si chiamava twin(master, sempre nel lessico non familiare) e che tutte le parti omologate in serie ridotta, pur non figurando nel catalogo ricambi, avevano un numero di codice Lancia ed erano acquistabili presso la normale rete di vendita.
Non mi pare che lo schienale portaoggetti fosse tra queste.
L'origine e la tracciabilità di queste informazioni sono comprovate dall'allegato ritaglio del documento di un mio acquisto del 1072 presso la filiale di Milano.

Sconto 50%???
Con i Campagnolo "regalati" dal grande Aspes, eri proprio un superaccomandato

Appunto Luigi, nel mondo della Fulvia e specialmente in quello delle HF, i "si dice" superano spesso la realtà.
Per questo documenti, manuali e foto dell'epoca sono fondamentali

Avevo lo sconto come tutti i clienti sportivi che avevano conseguito almeno una vittoria di gruppo o di classe su vettura Lancia, ma i prezzi dei componenti principali del motore erano piuttosto elevati, mentre per altri particolari, se confrontati con gli attuali, si potrebbe usare l'aggettivo regalati: nel settembre 1974 con 5530 lire, persino arrotondate per difetto, comprai la serie di bronzine e anche due sincronizzatori (oops ... semicuscinetti e coni)
Non proprio regalati da Maspes furono invece i Campagnolo, ma più che il possibile digiuno potè l'amor (per la HF 1,3 con quei cerchi).
Con tutta la documentazione che conservo potrei scrivere un articolo sorprendente, ma inutile perché sono certo che se descrivo la seconda 1,6 ufficiale da me usata, equipaggiata con sedili Mexico e non Ferrero,  i più smaliziati (cit.) continueranno a parlare di Fusina.

La tastiera mi ha tradito e chiedo volentieri scusa alla memoria del pluricampione del mondo Antonio Maspes
Luigi credimi, i tuoi interventi sono molto più interessanti di 1000 articoli e ben più di qualche libro  
Adesso però vogliamo le foto dei sedili Mexico originali

La foto, scattata all'epoca con una delle prime autofocus è leggermente sfuocata, ma si intravedono comunque le forme rotonde dei sedili Mexico, più votati alla comodità che alla competizione.
Mi fa piacere che questo mio parere sia condiviso da un signore che davvero se ne intende.
Mentre era al volante di una ex ufficiale durante una Vernasca Silver Flag di qualche anno fa, al collezionista che l'aveva messa a disposizione il nostro più grande pilota da rally aveva consigliato di sostituire quei sedili con altri meno imbottiti.