Fulvia su Youtube

Luigi sei te???

https://www.youtube.com/watch?v=ValdqHsMi9Q

Bellissimo filmato... la Mini è sempre la Mini!
C'è anche una Fiat 1500?
Spero che la Giulia non sia una vera GTA ...

Ciao, Lorenzo. Sembrerebbe una GTA vera, ma poi...vattelapesca.
Si, c'era anche una Fiat 1500. Ai suoi tempi era una bella macchina. Gran motore. Purtroppo era penalizzata dalla sospensione posteriore. Aveva le balestre e poi era estremamente leggera dietro. Questo faceva si che, in uscita di curva, la ruota interna tendesse a girare spesso a vuoto, per cui la trazione in accelerazione,era molto penalizzata.

Ciao carissimo Luciano!
La penso con te, sono filmati belli da vedere e l'emozione dei piloti è tanta, ma ... e la sicurezza?
E' un delitto rischiare la salute e auto così rare e preziose in questo modo.

https://www.facebook.com/116589758392225/videos/1474129675930694

Questo però è fantastico!

https://www.facebook.com/116589758392225/videos/292507168920516

Le maniglie di apertura delle porte sono di una gta vera, certo i rivetti che fissano il tetto in alluminio sui gocciolatoi non si vedono sul filmato, aveva comunque se di serie una potenza di 115 cv a 6000 giri, quelle corsa autodelta fino a 160/170 cv avevano tutte un autobloccante zf regolabile come la mia gtv 2000 del 1972, i carburatori erano da 45 e non 40 come la serie, era compressa 9,7:1 invece di 9:1 dotate di doppia accensione, vetture che nei percorsi veloci hanno vinto tutto quel che si poteva vincere, certo nei rallye la mancanza di peso al posteriore ne limitava fortemente la trazione nonostante l'autobloccante non erano vincenti rispetto alla concorrenza.
Conosco molto bene le sospensioni hydrolastic della mini, la mia prima auto nel 1971 è stata proprio una mini cooper innocenti mk 2 che ne era provvista, assetto fantastico dal lato sportivo, certo chi si comperava una mini non pretendeva il comfort di una normale berlina, era proprio come quella del video, che incredibilmente riesce a battagliare con una gta, se ben ricordo nella mk3 ritornarono alle sospensioni normali, comunque la mini con le hydrolastic che vinse il rallye di montecarlo del 1964 era accreditata di 85 cv che con un peso inferiore ai 700 kg la rendevano una bestiolina tanto da vincere contro vetture ben più potenti ma inesorabilmente più pesanti

Bellissimo il filmato delle "auto di nonna Papera". Erano pure veloci!

Davide e Golia.

https://youtu.be/qIggM65KBRk

luciano parisi ha scritto:

Davide e Golia.

https://youtu.be/qIggM65KBRk

A Golia sarebbero bastati 20 cv in più x salutare definitivamente Davide.

Ma ti credo è una pista da "go-kart" il motore non è determinante entro certi limiti

Infatti. La mini, era favorita dalla sua agilità.

Molto belli i filmati delle gare di Goodwood le mini sempre col coltello fra i denti affrontano le curve in derapata come fossero su terra..... incredibile poi come andavano le A 40 vetture prodotte anche dall'italiana innocenti, mio zio ne aveva una un vero e proprio tombino o cancello detta alla gregg, sicuramente non avevano il motore da 50 cv di serie x riuscire a tenere a bada la giulietta berlina rossa,  diverse jaguar e credo un paio di ford falcon con 300 cv
Vedendo questi filmati mi viene in mente un'auto che hò avuto di cui non mi pentirò mai abbastanza di aver venduto, una ford escort rs 1600, assolutamente sconosciuta in italia condivideva la scocca con la più conosciuta mexico 1600 ma la grossa differenza era che quest'ultima montava il motore Kent monoalbero a cammes con 85 cv che comunque con 800 kg non era proprio ferma.
Tutt'altra cosa la rs che pur condividendo la cilindrata aveva il 16 valvole BDA testata cosworth motore derivato dai formula 2 del tempo, i cv dichiarati erano 110 a 6000 giri ma solo modificando la molla del limitatore di giri nello spinterogeno, prima cosa che feci, e carburazione con trombette e ovviamente getti e freni aria sui dell'orto da 40, gli stessi delle alfa romeo, superava senza difficoltà gli 8000, motore stratosferico rispetto a tutta la concorrenza, anche alfa romeo, credo che la potenza reale fosse fra i 150 e i 160 cv che spingevano una vettura di circa 750 kg, la ragione della vendita è che si crepò la testata che costava più dell'intera auto, allora, anni 80/90 non c'erano le tecniche odierne di saldatura dell'alluminio e ottenuta una buona offerta la cedetti, errore madornale!
https://www.youtube.com/watch?v=K72bhGrQk5I

luciano parisi ha scritto:

Infatti. La mini, era favorita dalla sua agilità.

Bhe! parliamo di un auto da due tonnellate contro una meno della metà vuoi pure che abbia meno agilità?

Lucio, permettimi una "perplessità": Non metto assolutamente in dubbio la validità di quel motore e conseguentemente il suo potenziale di base,nel prestarsi alle varie, possibili elaborazioni.Anche se talvolta,motori di concezione obsoleta (monoalbero laterale, aste e bilancieri),la storia ci insegna, che siano stati capaci di cose eccelse.Parlo di motori delle varie Gordini Renault, Simca R2, A 112 Abarth e le stesse Mini Cooper.
Per tornare alla mia perplessità, ,mi sembra improbabile che un motore abbia potuto avere un incremento di potenza di 40/50 cv., con la sola sostituzione dei carburatori e l'eliminazione del limitatore di giri.

Dubbi più che leciti, però quel motore a mio parere non era affatto concepito x essere venduto in grandi quantita men che meno essere montato in una berlina che condivideva motori che erano dei veri e propri muli, x me il 1100 è quello che meglio si adatta a questo tipo di auto, il 940 era veramete fermo, il 1300 gt invece si può definire sportiveggiante x la filosofia di costruzione di quell'auto, la mexico era il top della sportività normale in casa ford, la rs qualcosa di incredibile abbinato a quella scocca, probabilmente x omologare il BDA sull' escort mk 1, aveva ammortizzatori a gas, poche auto a quel tempo li montavano di serie, i cerchi erano in metallo ma con canale da 5,5/6 pollici gomme 175/70/13 se ben ricordo, i carburatori non li hò sostituiti erano quelli di serie, solo fatto tarature diverse, l'eliminazione del limitatore invece prova che quel motore non era costruito x essere "plafonato" a soli 6000 giri ma il potenziale era enormemente superiore da vero e proprio motore da corsa.
Si sentiva chiaramente che girava con naturalezza ben oltre gli 8000 giri, anche in basso non era affatto vuoto, dai 2500/3000 giri era una cosa inimmaginabile quanta cattiveria avesse, in terza le ruote patinavano in continuazione, non era assolutamente un'auto facile da guidare, riservata a chi hà il pelo lungo mezzo metro allo stomaco se si voleva sfruttarne tutto il potenziale, credo che 160 cv siano addiritura pochi, sicuramente confrontandola ad auto moderne sarebbe vincente anche oggi perchè 750 kg le moderne arrivano a pesare anche il doppio

Aggiungo una precisazione, ottimizzare un motore alfa romeo 1600 bialbero anche sostituendo lo scarico, i collettori all'inizio x un motore stradale vanno benissimo ma se si vuole cercare l'ultimo cv si può far di meglio, ebbene dai 108/112 cv nelle varie versioni arrivare ai 120 cv non è affatto facile senza elaborare veramente il motore, al motore BDA della escort rs io non hò toccato niente tranne limitatore e tarature carburatori, quello era un motore praticamente pronto corsa.

Mah...Lucio, all'epoca le auto da "pelo sullo stomaco", erano diverse.come per esempio, ma quì entriamo nei "sovralimentati", le R5 GTT o le Fiat Uno Turbo, veri mostri di potenza, complicati da gestire in gara, anche a livelli di gruppo N.
Era curioso, all'epoca, il divario di prestazioni fra R5 e Uno. I motori esprimevano sostanzialmente la stessa potenza, ma le francesi erano inarrivabili per le nostre italiane. Telaistica, cambio, sterzo, le ponevano a livelli irraggiungibili per le "nostre".
Ricordo che amici piloti, anche forti,che finivano in salita nelle ultime posizioni, con le Uno, chiamavano i piloti delle francesi "marziani"

Non c'è nessun dubbio che il motore BDA fosse anni luce avanti al bialbero Alfa. Del resto era anche nato dopo. La configurazione della testa (ad esclusione del twin sprk alfa uscito molto dopo riprendendo la testata GTA) era molto più efficente. Non a caso sulle sport prototipo degli anni 70 le diverse evoluzioni dei motori inglesi la facevano da padrone.
luca

La Fulvia nella salita più impegnativa al mondo...

https://youtu.be/2BSioSz94kY

Giusto nel videogioco ...

...fanalone con trapianto di scocca.

La rallye S, ha una altezza posteriore da...seconda serie.

...per la gioia di Luigi...
https://youtu.be/42_YZlaxS8w

Ma possibile che nessuno riesca a dire LanCia invece che quell'orribile LanSia?

Mah, Lorenzo, le "storpiature", albergano anche in casa nostra. Quante volte abbiamo sentito parlare di "Golf gi ti ai",per la tedeschissima Golf GTI.
Addirittura, lo stesso Munari, che le conosceva molto bene, in una intervista su quel famoso rally di Montecarlo, nominava frequentemente le Renault "alpen".

Hai ragione Luciano.
Lasciamo però che siano i tedeschi e i francesi a difendere le loro lingue.
Per me è insopportabile LanSia.
Ma ci rido sopra.
Altri sono i veri problemi

Andrea500 ha scritto:

Luigi sei te???

https://www.youtube.com/watch?v=ValdqHsMi9Q

Con imperdonabile ritardo ho letto questo intervento mentre mi posizionavo su un altro post, quello con cui Luciano mi invita alla gioia.
Al quesito di Andrea rispondo sì, era un evento di qualche anno fa nel novarese. Come si vede prediligo macchine monocolore e poco etichettate, diversamente dalla fulvia del video girato in Svezia il cui progetto grafico, più che a gare storiche, sembra destinato a un luna-park. Non sembra che il pilota conosca la tecnica del piede sinistro sul freno, nemmeno sulla neve dove è molto più facile applicarla che non tra i birilli di un piazzale asfaltato. Eppure è una delle delizie che regala la fulvia.

Una curiosità, Luigi: La spia rossa sul cruscotto della Fulvia "svedese", cosa indica?

La curiosità è anche mia. Parafrasando un famoso romanzo direi che è la spia venuta dal freddo, della Svezia, s'intende, installata non si sa bene per quale funzione. L'inventiva è pari a quella della scritta Lancia Italia in tricromia con il cofan e fa ipotizzare un tentativo di dare alla vettura una connotazione da rally, evidentemente senza conoscere i particolari del cruscotto delle ufficiali, sulle quali l'unica spia rossa era quella del generatore, che ovviamente rimane spenta durante la marcia. Non era neppure presente una spia della riserva carburante, sostituita da un rubinetto a tre vie (di origine Flaminia), sullo stesso principio dei ciclomotori.

https://youtu.be/fpyOd6HO1-U


...de gustibus....

In italia ne hò vista una spyder che partecipa a gare se non sbaglio passo accorciato, sicuramente il baule è più corto dell'originale, credo che in italia ne esista solo una, non saprei quanto la scocca fletta senza il tetto. La fulvia del video con i fari esterni e sopratutto parafanghi che seguono la linea dei fari fà cagare, molto meglio quelle di serie a cui siamo abituati, io in italia non ne hò mai viste, ma bastano le foto.

Lucio, penso ti riferisca alla barchetta F.e M., che corre in salita. Originale o replica che sia, (la cosa ha poca importanza), è tutt'altra macchina. Conserva il passo originale, mentre, come hai notato, ha la coda leggermente più corta. Infatti ha gli attacchi posteriori delle balestre bene in vista oltre il pannello di coda. Si tratta di auto con telaistica completamente rivista, che non soffrono certo di flessioni per la mancanza del tetto.
Una "passo accorciato", negli anni 70, era invece la barchetta T.e S. dai nomi di Tarantino e Sgarlata, rispettivamente preparatore e pilota, realizzata in Sicilia, su base Fulvia seconda serie. Questa auto, naturalmente rivista opportunamente di telaio, adottava addirittura un motore 1,3 o 1,6, a seconda delle gare. Tutto regolare, perchè correva nella categoria "Sport prototipo".

Le F&M special erano almeno tre. L'ultima fu dotata di una carrozzeria completamente diversa da quella della coupé, di forma squadrata con una grande presa d'aria sul cofano anteriore. Le scocche erano rinforzate da un doppio telaio in tubi con rompitratta verticali (foto). Una delle originali è stata venduta all'asta alcuni anni fa per 250.000 euro, mentre quella riprodotta per cronoscalate storiche è di Giancarlo Chianucci, certamente noto a chi praticava la specialità all'epoca.



C'è anche chi ha modificato una fulvia 3 ricavando una barchetta, senza pretese di vettura da competizione malgrado il roll-bar. Non si può definirla replica, sebbene questo fosse lo scopo dell'iniziativa, ma qualche somiglianza la si può trovare. Ha un vantaggio, credo anche rispetto alle originali, perché il proprietario è riuscito a omologarla in Italia come carrozzeria aperta dopo averla trasportata in Germania dove sono state approvate tutte le modifiche.

Ciao, Luigi. Io penso che il terzo prototipo, quello con la grande presa d'aria anteriore, sia una realizzazione completamente differente dal modello originale. Penso che si tratti di un "telaio tubolare", con pannellature in alluminio rivettato su di esso.
Comunque sia, valutazioni "stellari" a parte, queste barchette, hanno avuto una vita brevissima a livello agonistico. Parlando di salite, (non conosco i rally) erano surclassate dalle varie Abarth, AMS, e via dicendo, molto più efficaci nella specialità. Si trattava di vere "formuline", concepite alla bisogna. Quindi, con telai tubolari, motori posteriori, pesi ridottissimi, capaci di umiliare, le prestazioni di un prototipo Fulvia, per quanto derivante dalla blasonata HF. C'era, c'è, e ci sarà sempre, "un tempo per ogni cosa".

Ciao Luciano. La F&M special 2, quella spigolosa inizialmente rossa e successivamente resa ancora più sgradevole dalla riverniciatura in cui predominava il grigio, fu costruita mantenendo l'intero pianale e la meccanica di una HF 1,3 che aveva già disputato un gran numero di rally. Le fu costruita addosso una carrozzeria in alluminio più bassa per avere una minore resistenza aerodinamica, allo scopo montando addirittura il sedile del pilota ad un livello inferiore del telaio ausiliario. L'enorme bocca sul cofano anteriore fungeva sì da presa d'aria, ma la funzione principale era quella di coprire il motore, visto che la nuova carrozzeria ribassata lo lasciava parzialmente scoperto.
Con queste barchette la Lancia partecipava a gare stradali come Targa Florio e Mugello, ma risulta anche che l'unica corsa in salita disputata a livello ufficiale, la Occhieppo-Graglia, fu vinta con lo stesso costruttore Claudio Maglioli al volante, pertanto le barchette poco competitive nelle cronoscalate di cui hai riferito erano quelle di privati.

Era di qualcuno del forum: https://www.youtube.com/watch?v=b7bHJbVF9Ak

Lo Stradivari kit dell'epoca!
Comunque bella auto

Il servizio contiene alcune piccole inesattezze: Lo specchietto sul parafango era presente anche nelle rallye 1,3 normali, non solo nelle S, così come le corniere nel bordo dei cerchi. Non parliamo poi del panno Lancia, tutta "un'altra musica", sia nelle coupè, che nelle berlina.
A proposito di belle auto...

https://youtu.be/mYCe6xPon6Q



:

Una brutta, bruttissima notizia per chi è appassionato di motori:
E' mancato improvvisamente Ema Motorsport,proprio il presentatore del servizio sulla Fulvia 2c.


https://youtu.be/mYCe6xPon6Q

Vi posto un onboard dalla recente rievocazione della "Salita delle Torricelle" 2021 (purtroppo bisognava riprendere in risoluzione maggiore visto che ho poi scoperto che youtube toglie qualità ai caricamenti) e una raccolta di riprese da varie gare di regolarità sport degli anni passati.

Complimenti!
Ma ci sono ancora i paracarri in cemento anni '60???

Rapporti decisamente troppo lunghi x quei percorsi, la mia montecarlo 3 di serie li hà più ravvicinati, bello il rumore all'aspirazione e la regolarità di erogazione.

1401cc berlina

Il mio amico Santo Spadaro a Lime Rock.

Lucas, mi devi spiegare una cosa: Come hai potuto stabilire che la berlina in questione, avesse una cilindrata di 1401 cc? Posto che si sia andati su un "fuori cilindrata", non sarebbe stato più opportuno andare sul 1600?
Sappiamo benissimo che un 1401, non sopporterebbe alcuna operazione di ulteriore rettifica.
Il 1401, era stato adottato in alcuni prototipi di HF. Ma stiamo parlando degli anni 60. All'epoca, un blocco cilindri compromesso da un eventuale grippaggio, poteva essere cambiato senza alcun problema.
Si comprava il ricambio, lo si lavorava ed il gioco era fatto.
Oggi le cose sono cambiate. Non è tanto facile reperire un cilindro Fulvia.Non dimentichiamo che il motore della berlina in questione, viene utilizzato in "competizione", non nella "tiratina della domenica" per cui certi guasti sono probabili.Penso che il pilota di quella Fulvia, sapendo di correre il rischio di dover buttare al ferro vecchio un motore, in caso di un guaio del genere, avesse una qualche remora, nel momento in cui lo dovesse sfruttare appieno. O sbaglio?

luciano parisi ha scritto:

Lucas, mi devi spiegare una cosa: Come hai potuto stabilire che la berlina in questione, avesse una cilindrata di 1401 cc? Posto che si sia andati su un "fuori cilindrata", non sarebbe stato più opportuno andare sul 1600?
Sappiamo benissimo che un 1401, non sopporterebbe alcuna operazione di ulteriore rettifica.
Il 1401, era stato adottato in alcuni prototipi di HF. Ma stiamo parlando degli anni 60. All'epoca, un blocco cilindri compromesso da un eventuale grippaggio, poteva essere cambiato senza alcun problema.
Si comprava il ricambio, lo si lavorava ed il gioco era fatto.
Oggi le cose sono cambiate. Non è tanto facile reperire un cilindro Fulvia.Non dimentichiamo che il motore della berlina in questione, viene utilizzato in "competizione", non nella "tiratina della domenica" per cui certi guasti sono probabili.Penso che il pilota di quella Fulvia, sapendo di correre il rischio di dover buttare al ferro vecchio un motore, in caso di un guaio del genere, avesse una qualche remora, nel momento in cui lo dovesse sfruttare appieno. O sbaglio?

Lo ha esplicitamente dichiarato il proprietario su Lancisti.net dove ha inserito lo stesso link youtube che ho postato.
Ma se ti dicessi che il limite del cilindro Fulvia 1.3 non è 1.401?   e che alcuni cilindri(non tutti) sono dei buoni candidati per andare molto oltre ci crederesti? certo bisogna sapere come e cosa adattare ma fidati che si fa ....eccome se si fa.
Putroppo la voglia di condividere informazioni su queste pagine è scesa sotto i piedi ma come puoi immaginare non ho mai interrotto le sperimentazioni sul motore Fulvia.

Certo, Lucas. la tecnologia di oggi, ci permette cose impensabili negli anni 60, (epoca del famoso o famigerato 1401) quindi è spiegato l'accantonamento, sempre per l'epoca, del progetto.
Io capisco la tua voglia di sperimentazioni sul motore Fulvia. Grande motore, penalizzato dalla sua applicazione sulla Fulvia, modello ormai obsoleto, per peso, caratteristica di sospensioni, aerodinamica ecc. Le stesse Barchetta FeM, hanno dovuto capitolare, nei "prototipi", in favore di altri, come Abarth, per citarne qualcuno, dotati di soluzioni molto più moderne per quanto riguarda telai, posizione del motore, sistema di sospensioni,ecc..Gli anni passano la tecnologia cammina a passi da gigante e, ormai, purtroppo dovremo presto pensare all'elettrico, nuova frontiera che aspetta l'automobile.
Non era comunque, per rimanere in "casa", solo il motore Fulvia, ad essere portato ad incrementi di potenza ed affidabilità sorprendenti negli anni passati. Pensiamo al piccolo Appia che equipaggiava vetture di gran classe, ma tranquille e "paciose" cosa aveva saputo esprimere, elaborato da Dagrada,nella F3 dell'epoca.,

Come la conosco io e' come dice Lucas, poi 80mm carburatori 42mm Solex presi da una 1600 e il collettore aspirazione modificato.