Appassionato cerca fulvia

Mah...la 500, è un mondo a parte. Ha una meccanica semplicissima. Bisogna vedere sa se la tua era passata per le mani di qualche idiota. Anche l'ultimo degli scemi pùò capire che se non si acciaccano i dadi dei mozzi posteriori o non si mettono le coppiglie di sicurezza (dipende dal modello) le possibilità di svitamento di questi dadi siano alte.Il vero problema di queste macchinette, sono i ricambi. Si trova tutto, ma proprio tutto, ma spessissimo si incappa in robaccia, che crea problemi di montaggio o durata.
Per la Fulvia, il discorso cambia. Ha una meccanica complessa, stesso discorso per la scocca, per cui un ripristino dell'una o dell'altra, considerati i costi dei ricambi, diventa un vero bagno di sangue (per il borsellino).

Paolo81 ha scritto:

A me un venditore di Bergamo che avevo contattato mi vendeva una seconda serie a 17 mila dicendomi che era come nuova di fabbrica mai restaurata e perfetta in tutto! Le più tante  volte spendere tanto non è = ad avere auto perfetta, ma forse è meglio spendere meno ed investire in lavori che si è sicuri siano stati fatti, ormai ho capito che finché non si taglia non si capisce come è messa internamente

C'è un limite a tutto quando è troppo compromessa c'è da capire che va mollata demolita o se intrapreso un restauro deve essere professionale con attrezzature dime non nel garage di casa con due cavalletti e un lattoniere magari anche capace. Come tiri le diagonali con la fettuccia? Le torsioni come le rilevi?
Questo sempre parlando seriamente e se non si vuole camminare in obliquo nonostante convergenze e correzioni di assetto.

[quote="Paolo81"]Mi ricordo la moglie del vecchio proprietario della mia Fulvia funzionante e apposto, gli aveva detto di demolirla, perché a nessuno interesserebbe una vecchia auto! Alla fine c’è sempre qualcuno che la vede come una vecchia auto e non sa il valore effettivo [/quo

Una volta poteva succedere, oggi è sempre più difficile trovare chi no sa cosa ha per le mani, e nel caso si palesasse un caso del genere, di solito te ne accorgi quando è già stata venduta....

Luca, non sono molto d'accordo su quanto hai scritto. Una macchina marcia, con opportune regolazioni, potrebbe camminare dritta, salvo avere un comportamento "gelatinoso", per niente rassicurante.
Invece capita spesso che auto perfettamente restaurate, solidissime, "come nuove",possano "camminare in obliquo", per allineamenti "fatti con lo spago", sempre o quasi sempre (elimina il quasi), imputabili all'allineamento detta sospensione posteriore.

Se è "gelatinosa" come fai a regolarla? come fa a mantenere gli allineamenti? Un giorno fletterà da un lato il giorno successivo dall'altro o viceversa rimanendo plasticamente storta.
Quello che intendevo è che se gli interventi sono estesi , ad esempio la sostituzione di tutti i brancardi, secondo me è opportuno metterla in dima o mollare il progetto. In fabbrica usano le maschere quando fanno i telai non poggiano l'auto su 4 cavalletti.
Gli allineamenti della convergenza fatti con lo spago sono imprecisi ma recuperabili con un banco convergenza(col beneficio del dubbio) diversa è l'imprecisione data da una auto non solida o di un telaio restaurato in maniera profonda in uno scantinato senza attrezzatura.
Non hai punti fermi quando tagli grosse sezioni di parti strutturali. Puntellare il vano sportello serve per mantenere in squadro l'apertura  ma le quote di attacco principali chi le tiene?

Un mio amico alcuni anni fa' ha comprato un 124 spider. Da saluzzo (CN) è andato a prenderla a Bologna. Ci è salito su e l'ha portata a casa! 400 km circa di cui 300 buoni di autostrada.... Mi disse che nel guidarla in autostrada la sentiva che non andava molto dritta ma tendeva ad avere deriva un po' a destra ed un po' a sinistra! Sul momento penso' che c'erano sicuramente testine e braccetti da controllare!
Arrivato a Savigliano (15 km da casa) l'ha lasciato a piedi....
Nell'inverno poi la macchina fu sottoposta ad un restauro radicale e salto' fuori che i sottoporta erano completamente marci! Su una spider è un problema non da poco!!!
La vidi anch'io la scocca smontata e sabbiata! Dalla parte guida, proprio sotto la portiera c'era un buco che ci passava dentro la mano!
Dalla parte destra mancava tutta la parte bassa del sottoporta!
La macchina era passata sotto le mani di qualche esperto stuccatore che l'aveva impachettata a puntino!

Eccola qui, a restauro terminato, pochi mesi fa  nella mia officina a fare la revisione!

Hai perfettamente ragione. Non esiste sostituire parti anche non strutturali, con una scocca sui cavalletti. In questa condizione, la scocca è in flessione, per cui gli elementi nuovi che si vanno a piazzare, producono una scocca "svergolata", molto facilmente. Ecco quindi l'utilità di ricorrere alla tecnologia moderna (leggi car bench).
Tuttavia, con l'auto appoggiata sulle sue ruote, è possibile fare sostituzioni anche importanti, usando "dime naturali", come porte, vetri e coperchi di cofano e bagagliera. Nel momento in cui le fughe fra questi elementi e la scocca sono omogenee, uguali in entrambi i lati, sappiamo di avere una scocca perfettamente squadrata.Naturalmente, nella sostituzione di elementi importanti, come i brancardi, conviene operare sino alla fine del lavoro, rigorosamente prima da un lato dell'auto, poi dall'altro, per avere costanti punti di riferimento e confronto.Quì entra in ballo l'abilitò e "l'occhio" di un bravo lamierista, che nota imperfezioni anche senza bisogno di ricorrere a misure.

Non facciamo diventare il lattoniere un telaista. Sono due mestieri differenti anche se entrambe le figure hanno a che fare con metallo e saldature.
Le fughe dei pannelli esterni sono indicative di un fuori squadro ma dopo 50 anni quali riferimenti si hanno se le lamiere sono sicuramente deformate? Si potrebbero avere  telaio sano dritto con lo sportello deformato che chiude nelle fughe asimmetricamente.
Qui' l'occhio va bene con le pannellature esterne ed ok per il lattoniere ma per il telaio ci vogliono gli strumenti non si aggiusta "a vista"

Luca, tu, beato te, sei giovane. Ti racconto come funzionavano i "car bench", prima che tu nascessi. Nei piazzali delle carrozzerie, erano presenti dei blocchi di calcestruzzo, solidali con il pavimento, a cui erano fissati dei grandi anelli in ferro. Con una catena si fissava la scocca "da tirare" e a suon di spinte e strattonamenti, si riportava la scocca, in linea, stando attentissimi a non "andare oltre".Poi, era il lattoniere, altro che telaista, che con grande esperienza e misurazione attenta delle "diagonali", sapeva far quadrare una scocca. Oggi questi "maestri", come li si chiamava, purtroppo non esistono più.
Andando OT,(la mia specialità) ti racconto un episodio che ha per protagonisti due miei carissimi amici, molto più vecchi di me: Nella gara di casa, la Campuomu, Franco, fortissimo pilota Alfa Romeo, in prova aveva sbattuto contro un paracarro, piegando seriamente la scocca. Ormai aveva rinunciato alla gara. Nella notte il suo preparatore, Natale, aveva coinvolto un suo amico carrozziere, per "tirare" la Giulietta Sprint Veloce,gravemente ferita.
Per farla breve, telefonata alle 5 del mattino, del preparatore al pilota, incredulo, che lo invitava a presentarsi alla partenza, con la macchina ovviamente "incerottata" con nastro adesivo.
Risultato: Primo della classe 1300 e secondo, se non ricordo male, nella classifica assoluta..
Ma parlo di altri tempi e di altri uomini...

amico alcuni anni fa' ha comprato un 124 spider. Da saluzzo (CN) è andato a prenderla a Bologna. Ci è salito su e l'ha portata a casa! 400 km

Molto bella la 124 spider, dovrebbe essere una 1.6 prima serie con doppio carburatore Weber come la mia, un motore rabbioso unito ad un ottimo cambio, uno dei migliori della Fiat con innesti corti e precisi.