Guardate che uscita di strada al Fabaria Rally 2013

https://www.youtube.com/watch?v=KTiB1JYYdLY&feature=player_embedded

Veramente impressionante. Credo che senza il rollbar a gabbia completa,pilota e navigatore si sarebbero potuti far male seriamente.

credo proprio di si Luciano credo anche che la sua parte l'ha anche fatta quella nuova protezione per il collo che si usa adesso che blocca il casco ad andare troppo avanti con gli urti che in certi casi col suo peso spaccava le cervicali. Comunque sono stati fortunati sia l'equipaggio che il pubblico visto che adesso si piazza nei posti più impensabili e pericolosi.

Si, Paolo. E' il collare di Hans,che è una specie di busto che dalle spalle sale anche a proteggere la parte posteriore del casco,per evitare il "colpo di frusta".Riguardo i rally,io li trovo molto più pericolosi di pista e salita. Il pubblico si sistema in posizioni pericolose, le protezioni ai lati della strada o mancano o sono inefficienti e sopratutto si vedono pochi commissari di percorso. In salita questi commissari, che sono muniti di bandiere di segnalazione ed estintore, si posizionano uno per curva, a contatto visivo l'uno con l'altro. Per cui tutto il percorso, nessun tratto escluso, è costantemente sotto controllo.

Paolo, pensavo...Non è certo questa la sede più adatta, ma mi piacerebbe che un giorno ci si potesse incontrare, per raccontarci come erano le gare anni 60 e 70. L'argomento non ha alcuna pertinenza col tema che si stava trattando, però....Ci sarebbe di che scrivere un libro. Altro che i gruppi N di adesso, che viaggiano in carrello! Le 500,quando non veniva usato il famoso triangolo di traino, fuorilegge al massimo, viaggiavano a rimorchio, con una semplice fune. Antonello Palmas, con la HF gruppo 4, aveva trainato una Abarth 595 di un amico cagliaritano, da Civitavecchia ad Orvieto. Mario Casula, con la 1,3 HF ora di Rollino,aveva vinto il Trofeo Assoluto della Montagna Turismo, girando per tutta l'Italia, con la macchina con scarico sottoporta ,carico di gomme e con un cambio più "lungo" nel bagagliaio.Quanto mi piacerebbe fare una bella chiacchierata di quei tempi, con chi li ha vissuti......Nostalgia canaglia,cantava quello!!!!!

Pertinente con il tema della discussione c'è solo la parola rally, ma Luciano ha lanciato una sfida che non posso lasciarmi scappare. Il guiness dei primati per quanto riguarda il tiro alla fune, intendo il traino, appartiene al nostro gruppo di concorrenti lombardi: una HF 1,3 ha trainato una Hf 1,6, con semiasse rotto in gara, da Bagno di Romagna a Gallarate, via Autostrada imboccata a Cesena, sotto una pioggia battente. Non ricordo come abbiamo potuto passare i caselli autostradali, ma posso assicurare che abbiamo compiuto anche numerosi sorpassi.

Luigi tutto quello che riguarda le gare automobilistiche è pertinente , infatti siamo nella sezione quattro chiacchiere fra appassionati quindi è come essere al bar fra amici si può parlare di tutto:
Bella la storia del traino infatti una volta credo che le forze dell'ordine chiudessero tutti e due gli occhi quando si trattava di auto da competizione: Molti miei conoscenti che partecipavano al campionato italiano della montagna ricordo che raggiungevano le località utilizzando l'auto da corsa ; oggi se ti beccano in strada con un'auto con il RollBar montato te la sequestrano e non ci sono seghe quindi figurati ad azzardare un traino in Autostrada

Paolo_57 ha scritto:

... oggi se ti beccano in strada con un'auto con il RollBar montato te la sequestrano e non ci sono seghe quindi figurati ad azzardare un traino in Autostrada

Carlo Marelli, leggi qui sopra e ascoltami: ho un carrello porta auto da venderti. E' come nuovo, anzi migliore di come uscì dalle officine Pedretti, una autentica  occasione!!!

Ti prego, Luigi, non diamo la stura ai ricordi. Non si finirebbe mai. Attraversare tutta la Sardegna,per andare a correre a Sassari, col malefico trombone sottoporta! Tenere la macchina nè  in tiro, nè in rilascio,quando c'era un blocco della Stradale. Era inutile fare così, ti avevano sentito arrivare due chilometri prima. Generalmente facevano un sorrisetto e non ti fermavano. Per non parlare delle ustioni alle caviglie, se si armeggiava intorno alla macchina, in estate, con pantaloncini corti!
 A proposito di ustioni, con la 500,ho riscoperto dopo 40 anni, l' "Ahia, azz.."Giustamente mi si domanda di cosa si tratta. Vincenzo, poi da giovanottello esperto in seconda serie, non può averne una pallida idea.
Quindi spiego, a beneficio dei giovani: " Ahia, azz",era una esclamazione che veniva proprio dal cuore,dopo che ci si era sfiorato il collettore di scarico rovente della 500. Sembra strano, ma qualsiasi operazione che vai a fare nel vano motore della 500, come un semplice controllo del livello dell'olio, ti porta a toccare il collettore di scarico. Da quì l'espressione, ormai entrata nel gergo e nel lessico dei "cinquecentari".

Luciano è arcinoto che le corse degli anni 70-80 avevano più fascino di adesso e che sarebbe molto interessante raccogliere  un bel po di materiale fotografico dell'epoca ed incominciare ad inserire i racconti dei protagonisti dell'epoca . Per fare tutto questo il problema non sarebbe la distanza Tu in Sardegna ed io in Lombardia infatti coi mezzi di adesso Internet e quant'altro sarebbe come lavorare insieme. Purtroppo per me il problema è trovare il tempo per fare quanto detto fino al giorno che mi collocheranno in pensione leggi permettendo  fra lavoro ed impegni personali arrivo a sera ed avrei ancora molto da fare. Quindi al momento non mi imbarcherei in un'impresa del genere anche se mi alletta perchè sono abituato che quando prendo un impegno lo porto a termine ed in questo caso non potrei rispettare l'impegno ; chi lo sà magari più avanti non ipotechiamo il futuro : infatti con il Tempo e le donne non puoi fare Contratti

Paolo,temo che tutto questo rimarrà solo un sogno. Io sono in pensione,ma stranamente, ho meno tempo libero di quando lavoravo. A questo aggiungi una mia idiosincrasia, o pigrizia mentale, che ho nei riguardi di computers o similari e il quadro è fatto. Non sono nemmeno in grado di postare una foto,per dire a che livelli sono. Peccato! Fra noi e Luigi,vecchietti dell'epoca, ci sarebbe stato di che fare un bel tuffo nel passato. Non vorrei cadere nel solito " io c'ero", trito e ritrito,condito magari da un pizzico di nostalgia, ma sono convinto che certi racconti di vita vissuta, potrebbero appassionare molti giovani, che ( tanto peggio per loro),quest'epoca non l'hanno conosciuta. I tempi cambiano,i valori pure, quindi mi sento abbastanza "fuori tempo massimo". Oggi si dissacra e si contesta tutto, può essere pure giusto, per carità, ma ai nostri tempi, qualsiasi cosa ci venisse contestata, sia dalle forze dell'ordine, sia, nello specifico, dalla CSAI,ci faceva fare, mi si passi l'espressione, la cacca addosso. Tempi irripetibili, improponibili, lasciamoli nel loro oblio. Però,mi si perdoni la presunzione, non invidio chi non li ha vissuti.

Luciano, per tua norma e regola io non sono affatto vecchietto dell'epoca. Per pura coincidenza avevo appena appena aggiunto al mio profilo la data di nascita riportata sui documenti. Non farci caso perché è senza dubbio sbagliata,
diversamente dalla professione che è corretta, anche se qualcuno mi chiama calderaio.

Luigi e Luciano , secondo me le persone non invecchiano anagraficamente ma invecchia solo chi si invecchisce dendro, e voi avete uno spirito Giovane , certo che e´ da un bel po di anni che avete fatto la patente   

Gli anni della nostra patente? Basta fare un po' di conti: C'era ancora la REGIA MOTORIZZAZIONE CIVILE!

Non insistere, caro Luciano, a me hanno conservato in corso di validità il documento originale a paginette rosa, con la foto da diciottenne e quando qualcuno mi ferma per un controllo non si chiede mai "è lui o non è lui?"

Ma si, Luigi. Ha ragione Massimiliano, l'importante è mantenere giovane lo spirito.
E poi non si dice: "La vita comincia a quarant'anni"?
Il guaio, però è che i quarant'anni, li abbiamo compiuti il secolo scorso!

Racconto "corsaiolo",per sdrammatizzare: Cronoscalata Cuglieri/ LaMadonnina, mi pare dell'87. 
Macchine già in allineamento di partenza, mancava un' ora. All'epoca era obbligatorio l'abbigliamento ignifugo. Solo le scarpe erano libere, a patto che avessero tomaia in pelle e suola in cuoio. Un amico,che correva in classe con me, con una Talbot TI 1,6, era venuto a fare la gara con scarpe da tennis. In prova,il sabato, era passato inosservato. La mattina della gara,però, si era accorto delle scarpe il CT Nazionale, che gli aveva detto perentoriamente: Lei con queste scarpe non parte. Panico generale, l'unico negozio di calzature del paese era naturalmente chiuso. Avevano rintracciato il titolare che aveva aperto il negozio.Era riuscito però a trovare solo delle scarpe da suora,che gli aveva pure regalato. Ci stavamo sganasciando dalle risate,nel vederlo arrivare tutto trafelato, con le scarpe nuove. A parte il tacco alto alla "cribbio, mi consenta", avevano le punte affusolate e lunghissime. Sembrava Charlot, quando camminava con quelle scarpe lunghe lunghe.
Per farla breve,era partito, ma a metà percorso una scarpa si era incastrata con la punta in qualcosa vicino alla pedaliera. Aveva fatto un dritto micidiale in un tornante e si era messo pure la macchina per cappello.

Pontile ha scritto:

Non insistere, caro Luciano, a me hanno conservato in corso di validità il documento originale a paginette rosa, con la foto da diciottenne e quando qualcuno mi ferma per un controllo non si chiede mai "è lui o non è lui?"

Cuesta la vedo dura